Alea Bulletin

Bollettino di informazione specialistica in materia di azzardo. La redazione di Alea Bulletin, con periodicità variabile, raccoglie riflessioni, approfondimenti, recensioni, al fine di alimentare il dibattito scientifico e di offrire alla comunità degli operatori che lavorano nel settore informazioni corrette ed aggiornate.

Valutazione di efficacia del trattamento con gruppo di controllo in pazienti con problemi di gioco d’azzardo patologico


Silvano Felisati – Sociologo Aulss 12 Veneziana SerD Mestre Informagioco;
Leonardo Duminuco – Educatore Aulss 12 Veneziana SerD Mestre – Informagioco;

Il Ser.D. di Venezia Terraferma con sede a Mestre, offre con “Informa Gioco” un punto di consulenza orientamento e trattamento delle dipendenze da giochi d’azzardo.
Il trattamento prevede:
• Colloqui individuali e familiari
• Gruppi per giocatori d’azzardo in difficoltà e per i loro famigliari
• Iniziative socio-territoriali di sensibilizzazione rivolta alla popolazione e operatori.
• Consulenza legale attivata dal privato sociale con finanziamento ULSS 12

Nell’ambito delle attività di servizio, ai nostri pazienti viene somministrato il test SOGS (SOUTH OAKS GAMBLING SCREEN) in fase di valutazione diagnostica e lo stesso test è riproposto, dopo circa otto mesi dall’’accoglienza, come strumento associato alla valutazione dell’esito del programma individuale. Attraverso questo strumento il nostro servizio ha tentato di effettuare una ricerca volta a monitorare la complessiva valutazione di risultato dei trattamenti sui pazienti in carico nel periodo settembre 2013 - aprile 2014. L’ipotesi di ricerca è stata quella di dimostrare che l’intervento sperimentale operato sugli utenti in trattamento ha prodotto un dato risultato in termini di riduzione e contenimento del sintomo, rispetto a soggetti che non seguono il programma di cura da noi predisposto ed erogato, in quanto non in carico al servizio Informagioco. In sostanza, qualora dai risultati della ricerca non fosse emersa una differenza statisticamente significativa rispetto alla condotta di gioco tra il gruppo sperimentale (pazienti in trattamento) e il gruppo di controllo (giocatori non in trattamento), non si sarebbe potuta stabilire una relazione univoca tra quanto prodotto dal programma terapeutico e quanto emerso dalla valutazione di out come.
Sulla base di questa convinzione, il nostro gruppo di lavoro ha predisposto un percorso di valutazione che affiancasse al gruppo sperimentale, ossia ai pazienti in trattamento presso l’Informagioco, un gruppo di controllo, individuato tra soggetti riconosciuti come giocatori abituali non in trattamento e per i quali, peraltro, non vi era la certezza in merito all’eventuale presenza di una patologia correlata al gioco. E’ stato così predisposto uno studio semisperimentale prospettico, seguendo nel tempo due coorti distinte di soggetti per cogliere le eventuali differenze in merito agli esiti riconducibili all’esposizione al trattamento.
Molti sono in proposito gli aspetti metodologici che hanno reso complessa tale operazione.
In sede di progettazione del percorso di ricerca, eravamo consapevoli delle numerose difficoltà del progetto.
Innanzitutto, vi era la necessità di reperire un gruppo di controllo attendibile e di monitorarlo nel tempo, includendo in esso sia soggetti con assenza di problema, che soggetti per i quali si sarebbe riscontrato un punteggio sensibile rispetto al cut off per la presenza di comportamenti riconoscibili come problematici.
Questa operazione è stata effettuata, innanzitutto, attivando la rete di gestori con i quali il nostro servizio, attraverso il progetto nazionale “Il gioco è una cosa seria” realizzato negli anni 2009 – 2011, ha instaurato un confronto che, in alcuni casi, ha condotto a significative forme di collaborazione per la segnalazioni di potenziali situazioni a rischio. Alcuni dei gestori con i quali siamo in contatto, si sono così resi disponibili a collaborare con la nostra ricerca somministrando, con tutte le dovute cautele circa la garanzia di rispetto dell’anonimato dell’intervistato, il test SOGS in formato ridotto, ossia contenente solo gli items sensibili per la determinazione dello score che esplicita l’indice di valutazione diagnostica.
Il gruppo di controllo, così come il gruppo sperimentale ha risposto al test all’inizio del mese di settembre 2013 e al retest durante il mese di aprile 2014.
Nel gruppo sperimentale sono stati inclusi tutti i pazienti in trattamento continuativo con primo contatto con il servizio ad iniziare dal mese di giugno 2013; mentre i rispondenti del gruppo di controllo sono stati individuati dai gestori che, pur raccogliendo il questionario attraverso un sistema che garantisse l’anonimato, hanno curato la distribuzione dello strumento di indagine nelle due fasi di somministrazione, cercando di raggiungere i giocatori che, in quanto frequentatori abituali del punto di gioco, fossero gli stessi rispondenti di entrambi le tornate di somministrazione.
E veniamo, ora, ai risultati del nostro lavoro di ricerca.
Durante il mese di settembre del 2013 lo strumento testistico SOGS è stato somministrato a complessivi 101 soggetti, 47 dei quali appartenenti al gruppo di controllo e 54 al gruppo sperimentale. Dopo circa otto mesi, il questionario è stato risomministrato agli stessi intervistati, con una perdita al follow up del 16% dei rispondenti (5 rispondenti del gruppo di controllo e 11 del gruppo sperimentale), ritenuta sufficientemente compatibile con gli standard ordinari.
Alla ricerca hanno aderito complessivamente 75 maschi e 26 femmine. La percentuale di femmine nel gruppo di controllo è maggiore rispetto a quella riscontrata nel gruppo sperimentale: il 36% del gruppo controllo, contro il 16% del gruppo sperimentale. L’età media nel gruppo sperimentale è di 47 anni, mentre nel gruppo di controllo 54.
Differente è, come prevedibile, il livello di gravità della presenza del disturbo rilevata dal test SOGS, somministrato nei due gruppi distinti, all’atto della prima distribuzione dello strumento di valutazione.
In proposito, si è calcolato il valore medio riscontrato complessivamente dai test sia nel gruppo di sperimentale che in quello di controllo. In proposito, si è rilevato che il valore medio calcolato nel gruppo sperimentale è pari a punti 11 su una scala di valori massima che va da un minimo di 0 (zero) (assenza di problema) ad un massimo di 20 punti (grado massimo di problema). Mentre, per quel che riguarda il gruppo di controllo il valore medio iniziale è pari ad una media di 3 punti e 1/2.
Dall’analisi di quanto ottenuto in sede di retest, il quadro riscontrato di valutazione evidenzia importanti differenze. Innanzitutto, i valori medi calcolati con il SOGS al T1 (re-test), somministrato al gruppo sperimentale dopo almeno sei mesi di presa in carico continuativa, è sensibilmente inferiore rispetto alla fase di ingresso al trattamento. Tale valore, nel gruppo sperimentale passa da 11 punti a 4,1 con una riduzione, quindi, di 7 punti. Il gruppo di controllo, invece, rimane sostanzialmente stazionario e, in verità, si riscontra un lieve incremento nei valori medi calcolati, che passano dai 3,5 punti della prima somministrazione, ai 5 punti della seconda somministrazione (+ 1,5). Si deve tener presente che quest’ultimo dato potrebbe essere parzialmente viziato dalla riduzione del numero degli intervista (11 in meno, ossia il 25%). Tra questi sono da includersi, probabilmente, soggetti frequentatori meno assidui del punto di gioco e, per questo, forse, portatori di un minor grado di problematicità circa la condizione di gioco patologico o a rischio. In sintesi, quindi, dall’analisi del dato riscontrato nel calcolo dei valori medi degli scores al T0 e al T1, si dedurrebbe una consistente riduzione del livello di gravità dei pazienti in trattamento presso l’Informagioco e una sostanziale stabilità delle condotta di gioco verificata nel gruppo di controllo.

Gruppo sperimentale a T0

n. soggetti

media

Deviazione standard

Intervallo di confidenza

inferiore

superiore

54

11,1

3

10.3

11.9

Gruppo sperimentale a T1

n. soggetti

media

Deviazione standard

Intervallo di confidenza

inferiore

superiore

49

4.1

2.4

3.4

4.7

Gruppo di controllo a T0

n. soggetti

media

Deviazione standard

Intervallo di confidenza

inferiore

superiore

47

3.6

2.9

2.7

4.3

Gruppo di controllo a T1

n. soggetti

media

Deviazione standard

Intervallo di confidenza

inferiore

superiore

36

5.9

3.1

4.8

6.9

L’analisi del dato è proseguita verificando sia nel gruppo sperimentale che in quello di controllo, quanti fossero i soggetti che nell’arco del tempo considerato fossero, sempre secondo gli indicatori del SOGS, migliorati o peggiorati rispetto alla presenza o assenza di problemi legati al gioco d’azzardo sia in termini di rischio che di patologia.

A tal fine, i questionari del T0 e del T1 sono stati associati assegnando ogni record del data base un codice identificativo formato dalla prima lettera dell’identità di genere (m = maschio e f = femmine) e dalla data di nascita degli intervistati. E’ stato così possibile confrontare gli esiti dei test verificando la condotta di gioco, pur nel rispetto dell’anonimato al quale gli intervistati erano stati assicurati al momento dell’arruolamento.
I soggetti afferenti ai due gruppi a confronto sono stati a loro volta ripartiti con la modalità dicotomica migliorati versus peggiorati/stazionari.
Dall’analisi dei dati emerge quanto segue.

Analisi del Rischio Relativo rispetto all’ipotesi di

miglioramento / peggioramento o stazionarietà del gioco patologico al T0 e al T1

 

problema di gioco*

totale

Peggioramento/condizione stazionaria

miglioramento

Trattamento*

Sì (g. sperimentale)

6

43

49

No (g. controllo)

16

20

36

 

totale

22

63

85

*Non rilevabile per 5 componenti del gruppo sperimentale e 11 del gruppo di controllo.

EER = 6/49 = 0.12

CER = 16/36 = 0.44

RR = 0.12/0.44 = 0.28 (0.12 < RR < 0.63) RR < 1 l’associazione tra determinante e parametro d’occorrenza è negativo e il trattamento è protettivo. Test Chi [χ2 = 11.22 p<0.0008]

RRR = 1 – 0.28 = 0.72

Dal calcolo del Rischio Relativo (RR = 0.28) si evince, quindi, che l’esposizione al trattamento costituisce fattore protettivo rispetto alla non esposizione e rappresenta un fattore determinante nel contenimento o nella remissione del sintomo. In proposito, è significativo anche il valore riferito al calcolo del rischio assoluto (ARR = Absolut Reduction Rate) pari a 0,32, che esprime la frequenza assoluta con la quale si riduce l’evento indesiderato nella popolazione esposta (in questo caso è del 32%). Da ciò, si può quindi sostenere che in ogni tre giocatori patologici in trattamento si assistente ad almeno una remissione del sintomo riconducibile al programma di cura (Number Needed to Treat NNT = 3,1).

ARR = 0.44 – 0.12 = 0.32 NNT = 1/0.32 = 3.1

Riassumendo, l’efficacia del trattamento è dimostrata in quanto abbiamo assistito ad una riduzione nel test SOGS dei valori medi riferibili alla gravità del trattamento che tra il T0 e il T1 sono passati da 11 punti a 4,1 mentre nel gruppo di controllo sono incrementati da 3,5 a 5.
Nell’arco di otto mesi di osservazione gli indicatori della presenza di comportamenti patologici o di comportamenti a rischio tra i giocatori passa dalla totalità dei pazienti in trattamento al 43% degli stessi; mentre, pur con le dovute osservazioni circa il rilevante drop – out, si è assistito ad un incremento dei possibili comportamenti patologici nel gruppo di controllo. Infine, analizzando il confronto tra i risultati del test e del retest (RR = 0.28; RRR = 0.72; ARR = 0.32 e NNT = 3.1) si è potuto constatare che l’esposizione al trattamento costituisce un fattore protettivo rispetto alla non esposizione e che, nell’ipotesi di presa in carico di un soggetto attraverso il programma proposto dall’Informagioco del SerD, i risultati di miglioramento sono certamente riconducibili allo stesso intervento di cura ogni tre casi trattati, che stante la letteratura consolidata è un buon indicatore di efficacia del trattamento.

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    Emilia Serra

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  • F.A.Q.

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    Alea è l’associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio, la prima società scientifica italiana che si è impegnata nel campo dell’azzardo. Alea riunisce i maggiori studiosi italiani della materia e ha la missione di studiare il fenomeno del gioco d’azzardo e le sue ricadute personali, familiari, sociali, prima fra tutte lo sviluppo della patologia di dipendenza correlata (disturbo da gioco d’azzardo)

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