Gioco d’azzardo, al Senato stravince la lobby

European MoneyLa campagna “Mettiamoci in gioco”: “Sarà responsabile dell’aumento del gioco d’azzardo patologico nel nostro paese”

“Mettiamoci in gioco”, campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, esprime il proprio sdegno per l’approvazione, in commissione Bilancio del Senato, di alcune norme sul gioco d’azzardo che favoriscono un’ulteriore diffusione del fenomeno, e dunque dei costi sociali ed economici ingenti che comporta per tante persone e per la stessa collettività.

La campagna promossa da ACLI, ADUSBEF, ALEA, ANCI, ANTEAS, ARCI, AUSER, Avviso Pubblico, CGIL, CISL, CNCA, CONAGGA, Federconsumatori, FeDerSerD, FICT, FITEL, Fondazione PIME, Gruppo Abele, InterCear, Libera, UISP sottolinea, in particolare, la gravità del provvedimento che sblocca l’apertura di 1000 sale per giocare a poker nelle nostre città, una decisione che era stata assunta dal precedente Governo Berlusconi e che l’Esecutivo in carica aveva tenuto in stand-by. Ancora una volta, grazie anche all’intervento del Pdl che ha presentato un emendamento ad hoc, la lobby dell’azzardo stravince. A questi legislatori e a queste imprese andrà ascritta la responsabilità di un incremento del gioco d’azzardo patologico nel nostro paese, che sarà agevolato anche dallo slittamento di sei mesi dell’entrata in vigore delle norme che regolamentano la pubblicità sull’azzardo, una serie di misure comunque troppo timide e largamente insufficienti.
 
Nel momento in cui gli strati più deboli della popolazione e il ceto medio sperimentano una crisi economica e sociale che non si vedeva da decenni, al Senato pensano bene di sdogare le bische per il poker, dove potersi giocare quel che resta di stipendio e pensione. Nell’assalto alla diligenza di fine legislatura, i cittadini – e il diritto alla salute – hanno certamente perso. Ma anche la politica ne esce davvero male, come ha denunciato lo stesso ministro Balduzzi: sottomessa alle lobby più potenti.


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