Un convegno internazionale a Palermo sul rapporto tra gioco d’azzardo e donne nasce dalla necessità di contrastare l'invisibilità di un fenomeno che anche nella nostra Sicilia è tanto consistente quanto sottostimato e poco indagato dal punto di vista scientifico.
Cosa si conosce del gioco problematico femminile, quali sono le sue specificità e la sua reale diffusione ? In cosa le donne differiscono dagli uomini che azzardano e quali problemi specifici correlano questa tipologia di disturbo al setting terapeutico ? Perché poche giocatrici chiedono di avviare un trattamento ? Che cosa intendiamo per ricerca e clinica di genere, evidence based, finalizzata ad interventi mirati ? È stata superata l'idea che le donne siano attratte da giochi d'azzardo senza "abilità" e quindi meno competitivi ? Le giocatrici sono impulsive ?
A questo e molto altro cercheranno di rispondere le relazioni di esperte italiane e straniere che hanno fatto del focus sul mondo delle giocatrici un modo per rivolgere l’attenzione al lato nascosto della luna, e del loro lavoro un’esperienza particolarissima di ricerca psicologica su quell’ “Esistere come donna”, volta a recuperare le radici archetipiche di un una cultura del fare, del custodire, del coltivare, della pace; una cultura di donne miti e forti al tempo stesso. Una di queste straordinarie donne è stata Marina D’Agati, studiosa di grande pregio e rigore, forte determinazione e passione; Marina ha collaborato intensamente con noi su questo tema a lei caro, e alla sua memoria è dedicato il convegno.