Recensione del film: “Going for Broke” di Graeme Campbell

GFBTratto da una storia vera, Going for Broke è un film tv-americano del 2003, diretto da Graeme Campbell, che descrive la vita di una donna intrappolata nella compulsione del gioco. La durezza e realisticità di questo film non solo gli valsero alcuni premi, ma spinsero le autorità del Nevada ad inserire obbligatoriamente nei casinò il numero verde per la richiesta di aiuto per la dipendenza da gioco d'azzardo.

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Commento sul manuale di G. Serpelloni

Commento sul manuale di G. Serpelloni: Gambling - inquadramento generale, meccanismi fisiopatologici, vulnerabilità, evidenze scientifiche per la prevenzione, cura e riabilitazione

NGAPserpelloniel febbraio 2013 è stato pubblicato il manuale sul Gambling a cura di Giovanni Serpelloni del Dipartimento Politiche Antidroga; Il manuale sembra chiarire da subito l'intento di trattare il Gioco d'Azzardo Patologico (GAP) come una malattia e non come vizio o devianza. Nella introduzione infatti viene più volte ribadito come il GAP sia una malattia neuropsicobiologica del cervello, e quindi, una dipendenza patologica tout court o, meglio, una addiction.

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Valutazione di efficacia del trattamento con gruppo di controllo in pazienti con problemi di gioco d’azzardo patologico


Silvano Felisati – Sociologo Aulss 12 Veneziana SerD Mestre Informagioco;
Leonardo Duminuco – Educatore Aulss 12 Veneziana SerD Mestre – Informagioco;

Il Ser.D. di Venezia Terraferma con sede a Mestre, offre con “Informa Gioco” un punto di consulenza orientamento e trattamento delle dipendenze da giochi d’azzardo.
Il trattamento prevede:
• Colloqui individuali e familiari
• Gruppi per giocatori d’azzardo in difficoltà e per i loro famigliari
• Iniziative socio-territoriali di sensibilizzazione rivolta alla popolazione e operatori.
• Consulenza legale attivata dal privato sociale con finanziamento ULSS 12

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Recensione a “Sono il fallimento più riuscito della mia vita.Uscire ridendo dal gioGo d’azzardo”

“Sono il fallimento più riuscito della mia vita.Uscire ridendo dal gioGo d’azzardo” di Rolando De Luca

Chiunque conosca anche superficialmente il Dott. Rolando De Luca avrà sicuramente notato la sua tendenza alla  ricerca lato “faceto” do ogni situazione.

Questa  peculiarità si esprime massimamente nel suo ultimo libro “Sono il fallimento più riuscito della mia vita. Uscire ridendo dal gioGo d’azzardo”, che riporta oltre duecento tra battute umoristiche, lapsus, errori grammaticali e motti di spirito emersi nell’arco di 10 anni di sedute di gruppo presso il Centro di terapia di Campoformido. L’idea iniziale è partita dal terapeuta, che ha iniziato ad annotare minuziosamente questo materiale spontaneo, per poi comunicare il suo eccentrico progetto ai gruppi, rendendolo così un lavoro collettivo e condiviso.

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Gioco d’azzardo responsabile: diamo i numeri

avanziEditoriale di ALEA Bulletin 2016-2

L'Italia è uno dei più importanti produttori di alcolici del mondo ed anche, da qualche anno, uno dei più importanti consumatori di gioco d'azzardo. Alcool e gioco d'azzardo sono legali, ma possono dare dipendenza, e possono essere dannosi molto prima di dare dipendenza. L'accesso al loro consumo è vietato ai minori di 18 anni e accompagnato da avvertenze sulla pericolosità dell'uso. L'eccesso di alcol alla guida è sanzionato dal Codice della Strada, il consumo di tabacco è proibito negli spazi pubblici e sul gioco d'azzardo il messaggio è invece "devi limitarti da solo".
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dato indicazioni quantitative precise perché il danno dato dal consumo di alcolici sia basso e accettabile: i limiti sono basati su caratteristiche individuali e di genere, che corrispondono a 40g di alcool o 2-3 UA (Unità Alcoliche) al giorno per l'uomo e 20g di alcool o 1-2 UA al giorno per la donna, mentre gli over 65 anni si devono limitare ad 1UA al dì.

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Recensione del film sperimentale “Il Tarlo”, di Marco Lanzafane (2012) e presentato in anteprima a Ispra dall'associazione AND

iltarlofilmUn film che anche per gli addetti ai lavori è un pugno nello stomaco. Ai giocatori, alle giocatrici in terapia va sottoposto con cautela, perchè sollecita emozioni molto forti che vanno prontamente elaborate, o gli aspetti depressivi possono avere il sopravvento.
Girato a Bagheria da questo giovane regista siciliano, Marco Lanzafane, il film pare un manuale sul gioco d'azzardo femminile, nel senso che ne contiene praticamente tutte le caratteristiche, anche se si muove sui toni di una favola...

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Orthos: Programma Residenziale di Psicoterapia Intensiva per Giocatori D’azzardo

dionisoIl presente contributo riporta i risultati emersi da una ricerca sugli outcomes dei primi cinque anni di sperimentazione del trattamento in ambito residenziale del Programma Orthos per giocatori d’azzardo patologico. Il nostro Paese si distingue per la ricchezza di trattamenti ambulatoriali e residenziali mirati al superamento delle condizioni di tossicodipendenza.

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Commento a: “Il Gioco d’Azzardo Patologico” - J.E. Grant, M.N. Potenza

J.E. Grant, M.N. Potenza“Il Gioco d’Azzardo Patologico” Springer (Milano, I edizione, 2010) EDIZIONE ITALIANA A CURA DI MASSIMO CLERICI

Negli ultimi decenni l’attenzione dei clinici e ricercatori di tutto il mondo nei confronti del disturbo da giocod’azzardo è andata aumentando sempre di più, tant’è che la mole di ricerca prodotta negli ultimi dieci anni hafatto si che la patologia venisse riclassificata, all’interno del nuovo DSM-V, nel capitolo dei “Disturbi da dipendenza e correlati all'uso di sostanze”.

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Orthos: Programma Residenziale di Psicoterapia Intensiva per Giocatori D’azzardo Riccardo Zerbetto - SECONDA PARTE

Alcune considerazioni preliminari
Come si è detto in premessa, la filosofia di Orthos contempla un approccio non moralistico e pregiudiziale nei confronti del gioco d'azzardo che, come sappiamo, accompagna nelle sue diverse forme, l'essere umano dai suoi primordi (Zerbetto, 2002). Compito di un programma terapeutico è quindi quello di intervenire sul ricorso a forme disfunzionali ed autodistruttive collegate al gioco d'azzardo e non sul ricorso allo stesso se all'interno di modalità socialmente compatibili.

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